Le piazze del sapere nella città che vogliamo

piazze sapere

In biblioteca ci sono…i libri, certo. Ma, sembrerà strano, i libri non sono la cosa più importante, anzi non sono neanche necessari. E allora in biblioteca ci sono…le persone! Ecco cosa ci portiamo a casa dall’ultima Scuola di Politica, “Piazze del sapere“, in cui abbiamo ospitato Antonella Agnoli, consulente per la progettazione degli spazi e dei servizi bibliotecari, e Roberto Tognetti, presidente del Comitato d’amore per Casa Bossi.

Le biblioteche devono essere luoghi “facili”, che accolgono tutti indiscriminatamente e dove nessuno si sente giudicato. L’anima delle biblioteche sono le persone, ciascuna con la propria storia e le proprie caratteristiche ed è guardando a loro che bisogna concepire gli spazi e i servizi. Non è detto che le biblioteche debbano essere edifici silenziosi e pieni di scaffali; possono essere anche aperte, luminose, multiservizi: delle piazze del sapere. È un modo diverso di vedere le cose che si può applicare a tutti gli spazi pubblici, spesso malvissuti o addirittura disabitati.

E allora ripensiamo la città, costruiamo le nostre piazze del sapere e torniamo ad abitare gli spazi pubblici. A Novara è tempo di cambiamenti più o meno grandi che incideranno sul nostro modo di vivere la città. Un esempio è l’Ospedale Maggiore, una grande struttura al centro della città che sarà vuota quando verrà realizzato il progetto della Città della Salute: affinché non diventi un luogo di abbandono e di degrado, occorre cominciare a progettare il suo futuro, possibilmente con il coinvolgimento della cittadinanza.

Ecco il video della serata:

Barriera Albertina “piena” per parlare di “spazi vuoti”

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È stata ricca e partecipata la Scuola di Politica del circolo novarese di Benvenuti in Italia, che, a partire dalla presentazione del libro “Riusiamo l’Italia” (ed. Gruppo 24 ore) di Giovanni Campagnoli, lunedì 17 novembre ha affrontato il tema dell’utilizzo degli spazi vuoti a supporto di idee innovative e della creazione di start-up giovanili. Una soluzione che risponde, secondo la logica dell’horror vacui, a quello che Roberto Tognetti, Presidente del Comitato d’amore per Casa Bossi, ha definito una situazione di degrado e spreco a cui hanno condotto il consumo incontrollato di suolo e l’abbandono di una quantità sempre maggiore di spazi. Continua a leggere